venerdì 6 febbraio 2009

Coco ed Il Divano

Oggi, Venerdì 6 Febbraio.
Giornata tipica di Coco: piena di contrattempi mostruosi, stress da compito di greco in prima ora, assenze sospette da parte di compagni.

E' normale che alla mia età cominci a chiedermi il perché di molte cose, come la guerra, la politica, le tasse, i privilegi, le grandi imprese multinazionali, i matrimoni combinati e gli elettrodomestici in saldo.
Mi chiedo, inoltre, perché sono qui. Io non voglio esserci. No, non voglio esserci per nessuno. Vorrei solo sparire silenziosamente.
Allora rileggevo tutti quei blog trascurati e pensavo a cosa mi passasse per la testa circa due mesi fa.
Penso che la mia patetica ossessione stia crescendo dentro di me come una creatura mutaforme. La temo ma non denuncio queste torture alle quali mi sottopone.
Cerco di sotterrarla con il mio falso ottimismo, con frasi del tipo "Che bello, oggi viene a trovarmi mia cugina che vive in Kansas".
Ho paura. Di lei, di me stessa e di noi due messe insieme.
In compenso sono andata in palestra, per scrollarmi via di dosso quegli opprimenti sensi di colpa.
E' divertente, ma ci sono troppi specchi, e sentirsi impacciati è un'usanza. Sono tutti così bravi ed agili che sembra quasi come se avessi dei pesi da 100 kg appesi ai fianchi.

La macchina fa decisamente troppo rumore.

Quando torno a casa, di solito non pranzo: o è troppo tardi oppure non mi va. E' da un pò che ho preso possesso del PC di mia madre, dopotutto ci sono meno file ed è molto veloce ad accendersi (ancora per poco).
Purtroppo sono una persona invadente, lo so. Non rispetto gli spazi altrui, come una vacca obesa, e perdipiù, c'è gente che neanche mi conosce e già mi odia.
Eh si, è bello farsi odiare dagli sconosciuti, ti fa sentire quasi importante.

Ho appena creato una lista di buoni propositi per il 2009. Tutto questo sulle note di Joan Baez.

1. Ridefinire il concetto di "buono".
2. Ridefinire il concetto di "proposito".
3. Evitare i buoni propositi.

Se c'è un film che posso consigliare a chi legge dev'essere "Io Non Sono Qui"...ma non perché è bello. E' straordinario.
Oltretutto Charlotte Gainsbourg ha quel look trasandato e francese che lascia senza fiato. C'è anche Heath, "Oh, Heath...".

Per ora, e dico per ora, non ho mai visto un uomo così. Vorrei tanto conoscerne uno.
Sì, un uomo come Heath.
O magari come Bob stesso.

Alla mia età tutti mi dicono di provare, di vivere le esprienze sulla mia pelle. E perché? Rispondete.
Se un fiore ti racconta di come è appassito, perché dovresti appassire anche tu?

Io non voglio appassire. Non voglio camminare negli stivali sporchi di chi è vissuto prima di me. Voglio un paio di stivali nuovi e voglio camminare nei campi di grano, con le api e le spighe, non nel fango come loro.
Mi rifiuto di far parte di questa generazione. Tutto ciò solamente per dirvi che non mi sento bene.
Male che vada ora ho capito che per fare soldi potrei aprire un impresa "CambiaVita".

Ho letto un brano tratto da "The Chronicles, Volume I" di Dylan.

Non starò qua a citarlo ma vi dico solo che
"La mia strada era stata lunga e avevo cominciato dal niente. Ma adesso il destino stava per manifestarsi, e io avevo la sensazione che stesse guardando dritto in faccia a me, e a nessun altro".

Oh, sweet nuthin'.

Ora ho anche una canzone preferita, si chiama "Pale Blue Eyes". La preferisco solo perché mi vaga costantemente per la testa.
E domani non so cosa fare.

Mentre sorseggio una tisana vi parlo dei miei progetti per domani, che attimi perduti.
Pensare a cosa fare domani senza neanche la certezza che vi sia un domani.

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