sabato 30 gennaio 2010

FOCUS

E' come vivere lontani dalla dimensione alla quale si appartiene; quando ogni serenata d'amore si trasforma in un canto sacrificale. Se arrivare ad una meta prefissata fosse semplice non mi troverei qui... Non sarei qui in cerca di una risposta.
Invece ci sono, seduta su una scomoda sedia da veranda a pensare. Invece mentre tutto il resto del mondo vive e respira e pensa di morire, resto immobile a domandarmi il perché di tutto ciò.
Lo scopo, la meta: quelle cose che ho sempre rinnegato nella vita.
Quei nemici che devastano i sogni della gente...
Per non citare il cielo, limpido, con le nuvole e le rondini, gli angeli e le lacrime mai piante.
Gli angeli potrebbero inondare la terra con le proprie lacrime, ma piuttosto reprimono l'ira, come dovremmo fare tutti.
Durante questi infiniti minuti ogni tasto mi è diventato amico; ogni lettera, ogni spazio...
Forse trascrivere certe riflessioni ed improvvisare la "filosofia dei poveri" è solo un modo per nascondermi. Nascondermi dietro lo sguardo di chi legge. Probabilmente la colpa (o il merito) è delle canzoni, le musiche, le dolci melodie del mondo che ruota su se stesso e attorno a molt'altro.
Qualcuno disse che se avesse potuto rendere il mondo tanto puro e strano quanto le cose che vedeva, ti avrebbe messo nello specchio davanti a sé.
Tu.
A volte mi sembra come se tutte le persone attorno a me stessero morendo. Ho paura di chiudere gli occhi. O vita, appesa a un filo sei.
Ogni dettaglio privo di valore per noi: un giorno è meno di un secondo, vivendolo come se il "domani" fosse una garanzia divina.
La verità (esiste?) è che so di poter credere in ciò che penso.
Ogni persona è come la goccia in un temporale, nulla, dal mio punto di vista; come una foglia, un petalo, come un fiore.
Seduta, qui, da sola. La voglia incredibile di conoscere nuove dimensioni, vivere nuove esperienze e chissà cosa.

E' come vivere lontana da tutto e da tutti.