sabato 11 aprile 2009

Lettera di Coco ai discepoli dell'immaginazione

O discepoli, non lasciate che il vento porti via il vostro profeta.
Combattete con le unghie, se necessario. Inniettate il veleno nelle vene dei vostri nemici, se necessario. Fate ciò che riterrete giusto, per il bene, l'amore, la gioia del vostro profeta.

Calate te vele, salpate. Ornatevi le chiome con corone di fiori. Danzate finché il dolore diventa piacere, fate l'amore.

Venerate il vostro profeta come se fosse il volto di Dio. Amatelo, o discepoli. Poiché se la vostra immaginazione vi ha guidati per anni attraverso le disgrazie della vita, voi le siete debitori.
Il minimo che possiate fare è difenderla, tenerla al sicuro...al sicuro dagli sguardi indiscreti di chi vi fissa straziato, di chi non può amare.

Tacete e pregate, davanti all'altare del vostro profeta, e se vi sfiora le menti con le mani candide e dolci non piangete, pregatelo di continuare.
Scoprirete qualcosa che va oltre il vostro profeta. L'inimmaginabile.

Il vostro profeta vi attende per condurvi nel paese dove niente più conta.
Lontano da qui, dove nulla appartiene a nessuno.

Volate, o discepoli, volate via.

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